lunedì 28 gennaio 2013

Scansiogramma

Il giorno 26-01-13 abbiamo eseguito uno scansiogramma, ovvero un'immagine fotografica ottenuta grazie all'impiego di un dispositivo digitale, lo scanner.
Ho messo a contatto alcuni oggetti portati da casa, sul piano di vetro dello scanner. Poi ho avviato la scansione, il gruppo lampada e specchio dello strumento si muove lungo il piano di vetro emettendo un fascio di luce che colpisce le singole celle fotosensibili del sensore.
All'interno di ogni cella fotosensibile si crea una carica elettrica, che a contatto con la luce trasforma i fotoni in elettroni. Questo insieme di energia viene conservata dagli elettrodi ed è proporzionale all'intensità della luce che la colpisce. Maggiore è la luce in arrivo e maggiore sarà la carica elettrica emessa; questa energia emessa dal sensore viene poi raccolta dal convertitore analogico/digitale, che la converte in dati numerici. Il processore legge i dati numerici e li converte in pixel  infine la memoria memorizza il file di immagine permettendo di poterlo visualizzare.
In conclusione osservo un'immagine a colori virtuale corrispondente alla forma degli oggetti posizionati sul piano di vetro.


Ecco riportati gli scansiogrammi.

Alcuni oggetti di infanzia 

Io con amici 

Io con amici 

venerdì 18 gennaio 2013

Sviluppo e stampa in camera oscura

Il giorno 12-01-13 siamo andati a scattare con l'aiuto del professore, dei ritratti di noi stessi.
Prima di scattare le fotografie abbiamo allestito un set di illuminazione per ottenere delle immagini abbastanza illuminate per il rullino che abbiamo usato: Kodak T-max 400. Questa pellicola è molto sensibile alla luce.
La settimana successiva in laboratorio, abbiamo sviluppato le foto. A gruppi siamo andati in camera oscura a estrarre il rullino della macchina fotografica.
Abbiamo avvolto il rullino nella spirale e successivamente inserito il tutto nella tank, contenitore contenente i liquidi di sviluppo arresto e fissaggio. Il primo passaggio è stato quello di inserire nella tank lo sviluppo e dopo aver rispettato i tempi indicati sulla confezione dello sviluppo. Abbiamo inserito prima l'arresto e poi il fissaggio. Infine abbiamo lavato la puleggia sotto acqua corrente. Abbiamo in questo modo ottenuto dei negativi da cui ricavare il positivo, appoggiando i negativi ottenuti, su carta fotosensibile ed esponendo alla luce per il giusto tempo di esposizione.
Singolarmente abbiamo poi "ingrandito" i nostri ritratti mettendo il fotogramma scelto nel cassetto porta negativo che grazie ad un ingranditore e dopo aver messo a fuoco l'immagine sul foglio di carta fotosensibile, lo abbiamo esposto alla luce per un tempo pari a quello già stabilito con delle prove.
Successivamente abbiamo eseguito i bagni di sviluppo arresto e fissaggio e per concludere il lavaggio. Abbiamo ottenuto così un immagine in bianco e nero, positiva del nostro ritratto.

Stampa per ingrandimento
Stampa per contatto








Lo strumento bianco è la spirale nella quale si avvolge il rullino
Lo strumento nero è la tank
Rullino Kodak T-Max 400 ISO che abbiamo usato per scattare le fotografie